Riccagioia, Torrazza Coste (Pavia) del 6 settembre 2019 – Benvenuto a Carlo Veronese. Il presidente del Consorzio Oltrepò Luigi Gatti con il Consiglio d’Amministrazione augura buon lavoro al nuovo direttore. Inizia con Settembre “il Natale del vino” il lavoro dell’esperto veronese, apprezzato nel mondo del viticoltura italiana e dell’enologia per avere tutelato, promosso e valorizzato il Lugana in tanti anni di lavoro serio e appassionato.

Ci metterò la stessa passione e forse anche qualcosa di più per il mio Lugana, un progetto che mi ha dato grandi soddisfazioni professionali e umane ha detto Carlo Veronese che si è insediato alla direzione del Consorzio dal 2 settembre scorso nella prestigiosa sede di Riccagioia a Torrazza Coste (Pavia).

A nome dell’intero Consiglio d’Amministrazione e anche a titolo personale oltre che come presidente del Consorzio auguro buon lavoro a Carlo Veronese – dice Luigi Gatti, presidente del Consorzio – Veronese è un professionista, esperto, con capacità non solo tecniche ma anche organizzative e umane rare, un uomo in grado di vedere oltre e capire le sfide positive che ci vengono messe a disposizione dalla… terra, una ricchezza che Carlo sa come sfruttare al meglio.

La preponderante realtà produttiva lombarda, in campo viticolo ed enologico, la storia del vino che appartiene a queste terre, i valori del mestiere di chi da secoli fa il vino e anche di chi si avvicina da pochi anni con passione a questo ambizioso progetto come tanti giovani capaci dell’Oltrepò, sono gli ingredienti giusti che hanno convinto Carlo ad accettare questo impegno che scatta con la stagione più importante del mondo del vino.

Siamo in vendemmia, siamo nel mese che fa ripartire tutto dal lavoro delle vigne all’uva alla raccolta alla cantina. Gli obiettivi sono dichiarati e sono quelli di valorizzare e tutelare al massimo una qualità che appartiene storicamente al nostro territorio. La strada è lunga ed è solo iniziata. Dopo la vendemmia il CDA del Consorzio si riunirà con Carlo Veronese per dare inizio ad un progetto che punta davvero al Rinascimento del vino in Oltrepò.

Come detto e lo ribadiamo anche qui, è massimo l’entusiasmo del Consiglio di Amministrazione, degli organi istituzionali in primis di Regione Lombardia con l’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi ma anche di molti amministratori dei Comuni pavesi e di tutte le organizzazioni che operano sul territorio pavese per la promozione del vino, nonché di molti produttori che già in questi primi giorni di insediamento hanno testimoniato tutti, anche informalmente, apprezzamenti spontanei per questa scelta.

So che da parte di tutti ci sarà la completa collaborazione per permettere a Carlo Veronese di innovare dove occorre e di operare al meglio per raggiungere l’obiettivo prefissato. In due parole qualità e valore, naturalmente anche di mercato.

UN NUOVO DIRETTORE – Il Consorzio di Tutela dei Vini dell’Oltrepò Pavese ha recentemente rinnovato i suoi principali organi di governo e con Settembre 2019, considerato fra i mesi fondamentali per il mondo del vino, arriva anche il nuovo direttore del Consorzio, come annunciato, si tratta di Carlo Veronese, conosciuto nel mondo del vino per aver dato spessore, valore e forza al progetto “Lugana” dal cui Consorzio si stacca dopo un lungo periodo di successi, per dedicarsi a questo nuovo progetto Oltrepò.

Il processo di cambiamento avviato con il coinvolgimento di Regione Lombardia e il suo ente tecnico Ersaf non è solo nelle persone ma anche nella mentalità. Nella voglia di riunire chi vuole fare bene e con serietà per il Territorio, un Oltrepò divino che punta a pieno titolo al suo Rinascimento.

UN PO’ DI STORIA – Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese esiste dalla primavera del 1977, evoluzione del Consorzio Volontario di Tutela dei Vini dei Colli dell’Oltrepò Pavese che già esisteva, ha affrontato un giro di boa che punta all’obbiettivo del Rinascimento del vino dell’Oltrpò partendo dalla qualità, dalla distinzione, dal carattere del suo territorio. E facendo gruppo.

Il territorio su cui insiste la Denominazione Oltrepò è la parte collinare dell’omonima zona situata a sud del grande fiume, il Po così ben decantato da Gianni Brera di cui abbiamo festeggiato il Centenario. – spiega Luigi Gatti presidente del Consorzio – Attraversa la provincia di Pavia da Ovest a Est. È un Oltrepò che vanta quattro valli orientate all’incirca secondo la direttrice Sud – Nord e che collegano il clima mediterraneo marino della Liguria a quello più continentale della Pianura Padana. Con tutte le variabili che ritroviamo in una vigna. Si inizia da Ovest con la Valle Staffora, si prosegue con la Valle Coppa, la Valle Scuropasso e la Valle Versa.  Siamo su una superficie estesa che incontra terreni e microclimi anche molto diversi tra di loro attribuendo, di conseguenza, diversità di vocazioni produttive viticole. Zone più vocate a vitigni di bacca rossa, si alternano a quelle più idonee alle produzioni di uve bianche. Una ricchezza invidiabile.

Valori e variabili che rendono questa terra del vino unica: dove il Pinot Nero trova la sua più frequente collazione e rispondenza qualitativa nella centrale Valle Scuropasso;  la Croatina è ben rappresentata ed organoletticamente espressa al centro e nell’ estremità Est;  il Barbera alternato al Croatina è più presente  nelle due vallate occidentali; il Riesling più vocato nei terreni calcarei, è più coltivato nella centrale Valle Coppa.

UN OLTREPO DIVINO – L’eterogeneità orografica, geografica e microclimatica apportano così un variegato paniere di tipologie di vini all’unica grande denominazione Oltrepò Pavese, terza per estensione nel lo scacchiere delle Denominazioni italiane.

Spiega Gatti: Il Pinot Nero declinato nelle sue nobilissime bollicine da Metodo Classico DOCG e nei suoi grandi vini rossi, è coltivato su circa 3000 ettari attestandosi così vicinissimo alla posizione della Borgogna. È su questi elementi che il Consorzio, in sintonia con gli altri raggruppamenti di produttori, Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese e il Club del Buttafuoco Storico, ha strutturato la propria strategia di rilancio di tutta la Denominazione. 

L’OLTREPO’ DEL VINO | L’Oltrepò, a forma di grappolo d’uva, è patria della vitivinicoltura italiana con 13.500 ettari di vigneti. In Oltrepò operano 1700 aziende vitivinicole, alcune molto storiche, altre medio-piccole e a conduzione familiare. Non tutti sanno che sulle colline d’Oltrepò si produce il 62% del vino della Lombardia.

L’Oltrepò sorge lungo l’asse del 45° parallelo che accomuna grandi zone vinicole mondiali.
L’Oltrepò Pavese è storicamente considerato zona di vini di qualità. Oggi è il primo “terroir” vitivinicolo di Lombardia caratterizzato essenzialmente da tre tipicità: Pinot Nero, Riesling e Croatina. Il Pinot Nero dell’Oltrepò trova qui tre declinazioni perfette in una sola uva: il Metodo Classico, il Cruasé e il Rosso da invecchiamento.

L’Oltrepò Pavese è quel lembo di terra caratterizzato da colline armoniose a Sud della Lombardia che è punto d’incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Questo incrocio di culture, tradizioni e storie di cucine differenti, rendono unico e ricco il Territorio enogastronomico dell’Oltrepò.

Denominazioni DOC e DOCG: La produzione enologica dell’Oltrepò Pavese a indicazione geografica è suddivisa in una Docg (Oltrepò Pavese Metodo Classico; Cruasé, marchio collettivo consortile per la versione rosé; sette Doc: Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Casteggio, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese; un’Igt Provincia di Pavia.

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