(Milano, 19 ago) L’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi darà il via alla vendemmia in Lombardia martedì 20 agosto.  La conferenza stampa avrà luogo nella Tenuta Mazzolino (via Mazzolino, 34 – Corvino San Quirico/PV) alle ore 11. Sarà presente anche il futuro direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese Carlo Veronese.
I vini lombardi, nel biennio 2017/2018, hanno fatto registrare il record delle esportazioni. Sul territorio lombardo si produce, per il 90%, vino a Denominazione di qualità, grazie a cinque DOCG, 21 DOC e 15 IGT.

Per accrediti scrivere a David Vacchelli_Regione Lombardia mail [email protected]

 

PRESS KIT VENDEMMIA IN LOMBARDIA SI PARTE IN OLTREPÒ
Martedì 20 Agosto 2019 – Tenuta Mazzolino (Corvino San Quirico – PV) ore 11

UN PO’ DI STORIA – Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese esiste dalla primavera del 1977, evoluzione del Consorzio Volontario di Tutela dei Vini dei Colli dell’Oltrepò Pavese che già esisteva, ha affrontato un giro di boa che punta all’obiettivo del Rinascimento del vino dell’Oltrepò partendo dalla qualità, dalla distinzione, dal carattere del suo territorio. E facendo gruppo.

Il territorio su cui insiste la Denominazione Oltrepò è la parte collinare dell’omonima zona situata a sud del grande fiume, il Po così ben decantato da Gianni Brera di cui abbiamo festeggiato il Centenario. – spiega Luigi Gatti presidente del Consorzio – Attraversa la provincia di Pavia da Ovest a Est. È un Oltrepò che vanta quattro valli orientate all’incirca secondo la direttrice Sud – Nord e che collegano il clima mediterraneo marino della Liguria a quello più continentale della Pianura Padana. Con tutte le variabili che ritroviamo in una vigna. Si inizia da Ovest con la Valle Staffora, si prosegue con la Valle Coppa, la Valle Scuropasso e la Valle Versa.  Siamo su una superficie estesa che incontra terreni e microclimi anche molto diversi tra di loro attribuendo, di conseguenza, diversità di vocazioni produttive viticole. Zone più vocate a vitigni di bacca rossa, si alternano a quelle più idonee alle produzioni di uve bianche. Una ricchezza invidiabile.

Valori e variabili che rendono questa terra del vino unica: dove il Pinot Nero trova la sua più frequente collocazione e rispondenza qualitativa nella centrale Valle Scuropasso;  la Croatina è ben rappresentata ed organoletticamente espressa al centro e nell’ estremità Est;  il Barbera alternato alla Croatina è più presente  nelle due vallate occidentali; il Riesling più vocato nei terreni calcarei, è più coltivato nella centrale Valle Coppa.

UN OLTREPO’ DIVINO – L’eterogeneità orografica, geografica e microclimatica apportano così un variegato paniere di tipologie di vini all’unica grande denominazione Oltrepò Pavese, terza per estensione nello scacchiere delle Denominazioni italiane.

Spiega Gatti: Il Pinot Nero, declinato nelle sue nobilissime bollicine da Metodo Classico DOCG e nei suoi grandi vini rossi, è coltivato su circa 3000 ettari attestandosi così vicinissimo alla posizione della Borgogna. È su questi elementi che il Consorzio, in sintonia con gli altri raggruppamenti di produttori, Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese e il Club del Buttafuoco Storico, ha strutturato la propria strategia di rilancio di tutta la Denominazione. 

UN NUOVO DIRETTORE – Il Consorzio di Tutela dei Vini dell’Oltrepò Pavese ha recentemente rinnovato i suoi principali organi di governo e con Settembre 2019, considerato fra i mesi fondamentali per il mondo del vino, arriva anche il nuovo direttore del Consorzio, come annunciato, si tratta di Carlo Veronese, conosciuto nel mondo del vino per aver dato spessore, valore e forza al progetto “Lugana” dal cui Consorzio si stacca dopo un lungo periodo di successi, per dedicarsi a questo nuovo progetto Oltrepò.

Il processo di cambiamento avviato con il coinvolgimento di Regione Lombardia e il suo ente tecnico strumentale Ersaf non è solo nelle persone ma anche nella mentalità. Nella voglia di riunire chi vuole fare bene e con serietà per il Territorio, un Oltrepò divino che punta a pieno titolo al suo Rinascimento.

BREVE SCHEDA DELL’OLTREPO’ DEL VINO | L’Oltrepò, a forma di grappolo d’uva, è patria della vitivinicoltura italiana con 13.500 ettari di vigneti. In Oltrepò operano 1700 aziende vitivinicole, alcune molto storiche, altre medio-piccole e a conduzione familiare. Non tutti sanno che sulle colline d’Oltrepò si produce il 62% del vino della Lombardia. L’Oltrepò sorge lungo l’asse del 45° parallelo che accomuna grandi zone vinicole mondiali.

L’Oltrepò Pavese è storicamente considerato zona di vini di qualità. Oggi è il primo terroir vitivinicolo di Lombardia caratterizzato essenzialmente da tre tipicità: Pinot Nero, Riesling e Croatina. Il Pinot Nero dell’Oltrepò trova qui tre declinazioni perfette in una sola uva: il Metodo Classico, il Cruasé e il Rosso da invecchiamento.

L’Oltrepò Pavese è quel lembo di terra caratterizzato da colline armoniose a Sud della Lombardia che è punto d’incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Questo incrocio di culture, tradizioni e storie di cucine differenti, rendono unico e ricco il Territorio enogastronomico dell’Oltrepò.

Denominazioni DOC e DOCG: La produzione enologica dell’Oltrepò Pavese a indicazione geografica è suddivisa in una Docg (Oltrepò Pavese Metodo Classico; Cruasé, marchio collettivo consortile per la versione rosé; sette Doc: Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Casteggio, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese; un’Igt Provincia di Pavia.

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